Un pezzo del cast dello spettacolo Le smanie per la villeggiatura di Carlo Goldoni
Ogni anno i nostri ragazzi, aiutati dal mitico maestro Carlo D’Adda, accettano la sfida sempre avvincente del palcoscenico. Mettersi in gioco non è mai facile, ma la nostra esperienza ci fa dire con sicurezza che attraverso il teatro è meraviglioso andare alla ricerca della propria identità. Senza vergogna, senza timore, senza voti, con la libertà di essere se stessi recitando il ruolo di qualcun altro. Alcuni ragazzi sono letteralmente rinati, altri sono entrati a far parte di compagnie professionistiche, altri si sono semplicemente divertiti un mondo. Ma è solo un gioco? No! Ogni anno, a maggio, i nostri attori vanno in scena davanti a tutta la scuola. Qualche titolo? Si passa dall’Antigone alle Smanie per la villeggiatura di Goldoni, da Medea alla Città Verde, splendido testo del papà del nostro rettore.
“Cosa significa fare teatro al Montini? Per me ha significato sciogliere i miei blocchi, superare la timidezza, imparare a fare un discorso chiaro e scorrevole davanti a molte persone, saper comunicare attraverso parole, tono e movimenti. Ma teatro per me è stato anche divertimento, svago e tanta passione. In questi cinque anni ho imparato a leggere tra le righe di un copione, a conoscermi anche attraverso personaggi che erano diversi dalla vera me e allo stesso tempo a conoscere gli altri. Soprattutto, per me, fare teatro al Montini ha significato trovare degli amici, sentire ancora di più quell’unità forte con i miei compagni anche quando ci siamo trovati in difficoltà, anche negli istanti di panico prima che si aprisse il tendone, al mio primo spettacolo. Mi sono sentita parte di un gruppo.” Giada, II classico