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Palermo 2019

Posso dire con certezza che non ho mai vissuto sei giorni così intensi in vita mia. Non ci fermavamo mai, erano un’esperienza dopo l’altra. Abbiamo visitato Palermo con l’associazione Addio Pizzo, visto il museo Falcone-Borsellino e ci siamo recati a Brancaccio, il quartiere dove lavorava e dov’è stato ucciso Don Pino Puglisi. Devo dire che ho capito molto meglio come funziona il mondo della mafia e chi ha contribuito a lottare contro di essa. Abbiamo intrattenuto e servito il pranzo ad un simpaticissimo gruppo di disabili ed è stata dura, ma vederli felici di averci attorno è veramente appagante e meraviglioso. Infine abbiamo fatto da animatori ad uno scalmanato gruppo di bambini del quartiere Zen. Da dove iniziare, hanno tutti una situazione familiare difficile e magari non è facilissimo gestire alcuni di loro, nonostante ciò sono tutti super affettuosi e più abbracci e baci gli dai più sono felici. Di solito stavamo con loro nel quartiere Zen e non mancavano gli sguardi curiosi ma anche sospettosi dei genitori. Due volte invece siamo andati con loro al mare, che fatica!!! Non stavano fermi un secondo e guai a te se non facevi come dicevano loro, bisogna essere determinati per tenere testa a quei piccoletti.

“L’addio è stata sicuramente la parte peggiore, ti affezioni a quelle piccole pesti in un modo in cui non mi sarei mai immaginata. Salutare gli animatori del luogo e i bambini sapendo che non li rivedrai presto è straziante. Tornata a casa mi sono sentita vuota, ma allo stesso tempo arricchita da questa nuova esperienza che mi ha dato tanto, ho imparato ad essere più paziente, più coraggiosa e di sicuro più intraprendente. “Maya, II linguistico

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