I nostri ragazzi e i ragazzi di strada del quartiere Zen
Conosciamo bene il cielo azzurro che sta sopra di noi, ma non sappiamo che dietro l’angolo vi è un acquazzone…ma alla fine cosa ci interessa? L’importante è avere un paio di Nike ai piedi, una felpa alla moda e l’ultimo cellulare della Apple…perché senza non valiamo niente. Nell’andare al quartiere Zen, e far giocare i bambini di strada, far di loro persone più oneste e in grado di rispettarsi vicendevolmente, non troviamo l’utilità pratica, in fondo in soli 7 giorni come si può cambiare una realtà così rovinata? E invece non ti rendi conto che attraverso un semplice gioco di strada, un pomeriggio al mare, un disegno o un momento di tenerezza, stai portando sul palmo della mano la vita di una piccola creatura, quasi come un eroe. Una piccola creatura che non ha la libertà di vivere i propri sogni e combattere per ottenere il suo piccolo posto nel mondo perché non gli vengono offerti i mezzi per farlo. Minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno ti rendi anche conto che il dono più grande,non è quello che fai tu ,dedicando loro del tempo, ma quello che fanno loro a te regalandoti il cuore…e attraverso un grande sorriso, un paio di occhi che ti riscaldano il cuore e poche parole che ti abbracciano dolcemente l’anima ti rendi conto di quali sono i valori autentici nella vita. E allora pur spaventata nell’affrontare una nuova esperienza, con l’impressione di essere costantemente in procinto di tuffarmi in nuove acque senza saper bene come nuotare, mi sono lanciata col paracadute.
“Occasioni come quelle che offre il Montini non si hanno spesso nella vita. In qualsiasi altro liceo classico o linguistico insegnano il greco, il latino, il francese, l’inglese, lo spagnolo, la filosofia, l’italiano…ma solo al Montini, e solo attraverso esperienze come questa si impara ad essere uomini e donne, si impara ad amare la vita e soprattutto si impara a condividere l’ombrello con il prossimo.” Aurora, V ginnasio